martedì 17 gennaio 2017

Mail ricevuta - 2 - La risposta

Molti di voi stanno attendendo la risposta.
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Riporto per memoria uno stralcio:



"...Il problema è che dopo 12 ore di lavoro il cervello è fritto per studiare, il fine settimana non è sufficiente e dopo 5 giorni di non-studio le cose si dimenticano facilmente.
Ma non ho avuto il coraggio di presentare le dimissioni ed usare ciò che ho messo da parte per laurearmi entro i 3+2 anni ...e dopo? Riuscirò a reinserirmi di nuovo nel mondo del lavoro?
Cosa ti ha dato "coraggio" per presentare le dimissioni? Avevi già un piano pronto per il dopo laurea? Oppure sei stato determinato indipendentemente dal "dopo" o lo hai affrontato con ottimismo che sicuramente troverai qualcosa?..."





Risposta:

No, non avevo un piano pronto "per il dopo" la laurea. Ne avevo pronto uno, "Prima". 
Si chiamava "Io". Ho contato su di me con la sicurezza che sarebbe andato tutto bene.
Adesso ti dico com'è andata, anzi, come sta andando. 
Dopo aver presentato, anche se a malincuore (stavo benissimo) le dimissioni dal "posto fisso a tempo indeterminato" come progettista, mi sono buttato a studiare e a crescere. Ogni 7-8 mesi inviavo (tramite Infojobs e similari) il curriculum e venivo regolarmente chiamato sia vicino alla mia città che in altre regioni (sempre come progettista). "Benissimo, non morirò di fame", pensavo. Ho superato diversi colloqui e ho anche accettato di lavorare (massimo per un mese) con alcune ditte. A settembre 2015 sono andato a Modena, chiamato da una società d'ingegneria. Ho lavorato anche lì per un mese e sono tornato a Roma per presentare la tesi. Mi hanno offerto un buon contratto da progettista ma ho deciso di stringere i denti e frequentare la specialistica. A gennaio 2016 ho ideato una startup d'innovazione industriale e culturale (Innocult) che mi ha fatto ulteriormente studiare, per conto mio, libri sulla vendita, sulle presentazioni, sulle novità, sull'autostima. Ho letto almeno 30 libri su questi argomenti e tanti sono sul mio divano in attesa di essere divorati. Ho presentato in meeting davanti a 40-50 persone l'idea (orrore...e la mia timidezza? libri e manuali anche su questo...bei respiri, esercizi e via!) e mi hanno convocato assieme al team (ho coinvolto anche docenti della mia università e alcuni professionisti) per presentarla presso un incubatore della regione. Ho conosciuto nel frattempo investitori e vari professionisti, continuando a leggere libri di economia e finanza. Adesso sto imparando come validare le idee a livello di business e con la regione ci rivedremo in primavera, se andrà avanti quel discorso e si dimostrerà un'idea valida (che nel frattempo sta maturando). Oggi sono andato a fare un colloquio come "progettista" per vedere cosa ne sarebbe uscito. Ci sono andato lo stesso, non si sa mai. Oltre alla figura di progettista, vedi un po', serve uno, meglio se ingegnere, che curi le innovazioni, l'industrializzazione del prodotto, e ne segua tutto il ciclo di vita. Visto come stava andando il colloquio, mi hanno chiesto se fossi stato anche in grado di diversificare la produzione. Insomma, da cosa nasce cosa. Penso che potrebbe rivelarsi una cosa molto interessante. Intanto continuo a scrivere (ho 2 libri nel cassetto, una estensione del manuale e un romanzo) e a spingere verso le innovazioni. Ho venduto la moto, ho preso un'auto piccola al posto della grande e ho prestato consulenze anche in altri campi (finanziari e immobiliare, a 18 anni facevo l'agente immobiliare), così posso continuare a pagarmi l'università. Ho in programma comunque di iscrivermi all'albo per poter lavorare come ingegnere. Non si sa mai. Ma sta andando tutto avanti. Non sarò ricco e non lavoro 8 ore al giorno su una sedia, ma non mi fermo mai. No saprei come chiamarlo, sicuramente non coraggio. Io sono un cacasotto, e non mi vergogno di dirlo. Semplicemente sono io. Quindi, non avendo coraggio...devo costruirmi ed esercitarmi per ogni cosa. E sono convinto che studiando (non sono all'università, ribadisco, ovunque e ogni cosa) si possa migliorare la propria vita. E io mi sento di dover dire queste cose a beneficio di tutti, soprattutto di chi non pensa di avere speranze. Si possono prendere tante soddisfazioni. Ma....se nessuna agenzia e nessuna ditta mi avesse contattato? Se qui non ci fosse più lavoro? Il mondo è grande...e se non sei disposto a trasferirti, devi essere disposto a fare altro. O t'inventi il lavoro, o ti studi un altro modo per campare. In pratica: tutti i libri che parlano di miglioramento della vita, di soldi, di affari, di successo (per lo meno tutti quelli che ho letto io) sono concordi su una cosa: ALZATI DALLA SEDIA (nel senso, smetti di fare quello che fai) ed esci, vai a vivere ed evolverti. 
Una cosa è certa: siamo tutti uno, abbiamo tutti le stesse possibilità di crescita, anche se non siamo nati nella stessa situazione. Abbiamo tutti un cervello e possiamo usarlo al meglio. Dipende da noi. 
É anche vero che su 80 candidature, mi hanno risposto in 4. Se sparissero anche quelle 4? Sarebbe un problema? E se fosse, invece, un ulteriore incentivo?

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