giovedì 5 gennaio 2017

Il Volo

IL VOLO
L’insegnante

Qualche sera addietro ho assistito ad una lezione di volo da diporto e sportivo. Il volo degli ultraleggeri, per intenderci, dei deltaplani, paramotore, etc. Per superare l’esame si deve studiare una parte teorica e una pratica.
Vi racconto com’è andata:
durante la lezioni, l’istruttore sottolinea più volte la necessità della presenza di tutti ad ogni lezione. Inoltre, anche con una certa enfasi, insiste sull’importanza della totale comprensione, affermando più volte: “io non devo farvi superare l’esame, io devo insegnarvi a volare”. Appunto. Cosa è importante? Analizziamo il contesto.
L’istruttore non è un semplice insegnante, ma un pluripremiato campione di volo.
Quindi sa cosa è necessario imparare e, inoltre, ha una dedizione all’insegnamento. Gestisce una scuola di volo e tutti i santi giorni è sul campo. Vive, sente, apprezza, sorride. La materia è sua. Conosce la teoria (ha una laurea in ingegneria aeronautica) e la pratica. E’ uno che sa e vive e quando lo ringrazi per l’insegnamento ricevuto, ti dice: “grazie a te, è un piacere”.
Spettacolo.
Proviamo a fare il contrario. Vogliamo studiare per vivere la materia, non per superare l’esame. Pensiamo di diventare numeri uno. Aspiriamo a diventare i numeri uno. Una volta capìta l’importanza della propria conoscenza, diventi il numero uno nell’imparare, di conseguenza il numero uno nell’applicare la tua passione o il tuo interesse. Quando impari al massimo, automaticamente diventi il numero uno in quell’argomento o in quella passione. Questo significa sfruttare tutte le conoscenze che puoi apprendere. Non significa diventare necessariamente il numero uno nel mondo, significa dare il meglio di sé, fare il meglio che puoi fare in ogni cosa.

“Masticare” la materia, conoscerne il significato, viverlo. Vogliamo approfondire. Chiediamo. Desideriamo che il professore diventi il nostro amico. Chiediamo un colloquio, scriviamogli qualche email con i nostri dubbi e, perché no, qualche velato consiglio.
Non dobbiamo arruffianarci nessuno, ma lui ne sa e da lui dobbiamo apprendere più cose possibili. Chiediamo! Non dobbiamo pensare alle conseguenze delle nostre richieste. Nessuno verrà a chiamarvi per chiedere se vi serve qualcosa! I professori universitari seguono tantissime persone e di conseguenza non possono essere “paterni”, come lo sono spesso i professori alle medie o al liceo. Siete voi che dovete tirarvi su le maniche e agire. Allora chiedete, leggete, provate. Interessatevi.

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivete sempre i vosti commenti, consigli, i miei errori!